Tratto da A. e R. Flore (a cura) 'Il tempo della pietra', Adda editore, 2012.
Alcuni anni fa, sollecitato dall’Arch. Flore a contribuire ‘con uno sguardo da psicologo’ al volume ‘Il tempo della pietra’ (Adda editore; volume centrato sulla descrizione di un intervento particolarmente significativo di riprogettazione dell’ambiente realizzato in Valle d’Itria, per incarico dell’oncologo ed ex ministro prof. Veronesi) sollecitato e attratto da questa prospettiva ho alla fine deciso di accettare la sua proposta, reinterpretandola però (come sempre più spesso mi capita di fare) in chiave meta-cognitiva. L’impegno ha quindi costituito per me l’occasione per svolgere una riflessione sul mio rapporto con l’ambiente, e in particolare con quello specifico tipo di ambiente costituito da quel ‘perimetro di bellezza’ di cui in quegli anni mi era capitato di fare personalmente esperienza vivendo tra Ostuni, Valle d’Itria e Salento. Questa riflessione, come si potrà verificare proseguendo nella lettura, è pubblicata nel blog in tre passaggi, che ho chiamato ‘movimenti’, per indicare il rapporto dinamico tra di essi:
PERCHÉ LA COMPETENZA - PREFAZIONE DE "LA COMPETENZA. APPUNTI DI VIAGGIO, OLTRE L'ORIZZONTE"25/5/2023
Riprendo dopo una lunga pausa (peraltro piena di attività sul campo, pensieri e scrittura), gli appuntamenti periodici sul blog. E inauguro questa nuova fase con la prefazione al volume che nel frattempo ho pubblicato per i tipi della Franco Angeli, nella collana "Tempo sapere esperienza". Il volume si intitola "La competenza. Appunti di viaggio, oltre l'orizzonte" e costituisce il mio personale 'bilancio di competenze' su un tema sul quale svolgo, da oltre trent'anni, attività di ricerca, consulenza, formazione.
In questo caso, l'emozione a cui si riferisce il titolo di questa sezione del blog è quella suscitata in me dalla scomparsa di un collega e amico che nella prima fase della mia socializzazione professionale (una vita fa) è stato mio mentore nel corso di alcuni anni cruciali per la mia esperienza di che cosa è un'organizzazione.
É per questo motivo che nell'evento organizzato dall'Università di Ferrara e dal CDS (al quale ha partecipato anche il ministro dell'istruzione Patrizio Bianchi) per ricordarne e onorarne la memoria, ho scelto di richiamare alcuni elementi della mia esperienza di rapporto con lui, e 'alcune cose che credo di avere imparato da lui', lasciando sullo sfondo il contributo 'Per un'ecologia dell'occupabilità' che ho elaborato per il volume che raccoglie l'insieme delle testimonianze e dei testi finalizzati a ricostruire il quadro della sua inesauribile attività. Il volume, a cura di Andrea Gandini e Bruno Zannoni, ha per titolo 'Per Pino, oltre l'orizzonte. 70 anni di lotte, innovazioni, comunità di pratiche e tanta amicizia' (CDS Cultura Edizioni, 2022). Quello che segue è il testo integrale del mio intervento al seminario in sua memoria. In questo breve contributo (di qui il termine ‘appunti’) affronterò il tema, particolarmente attuale, della occupabilità, cercando di argomentare:
'LA' COMPETENZA O 'LE' COMPETENZE? RIFLESSIONI PROFETICHE SU UN NUOVO CAMBIAMENTO DI PARADIGMA9/12/2021
Come mi è capitato di osservare, quando raccogliamo dati, mediante questionari, colloqui e interviste, per valutare la formazione, a ben guardare, i dati che emergono non sono ‘veri’: si pensi in particolare alla valutazione del gradimento/soddisfazione (emblematicamente definita sempre più spesso customer satisfaction, con una locuzione che a me pare ne limiti in modo particolarmente consistente la potenzialità euristica).
Maura Franchi, Augusto Schianchi, 2021, Diabasis
L'intervento che segue è stato pubblicato (con il titolo ‘Dare sostenibilità all’accompagnamento al lavoro’), nella newsletter della Associazione Nuovi Lavori, nell’ambito di un numero monografico dedicato al rapporto tra giovani e lavoro, che contiene molti contributi interessanti, tra i quali uno del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi.
La newsletter completa è consultabile al seguente indirizzo: http://www.nuovi-lavori.it/index.php/home-newsletter Franco Cassano, 2011 - Editori Laterza Il pessimismo del Grande Inquisitore è in realtà una guerra antropologica preventiva ed efficacissima contro la speranza.
Alessandro Baricco, 2018, Einaudi The Game di Alessandro Baricco è stata una delle mie letture dell’ultima estate.
La quiete pomeridiana all’ombra del mio terrazzo, il buon caffè e la temperatura gradevole, unite alla minore pressione degli impegni di lavoro, hanno rappresentato ingredienti di certo importanti per la qualità dell’esperienza, che è stata per me particolarmente ricca e stimolante. Zygmunt Bauman (‘sociologo, filosofo e accademico’, come lo definisce Wikipedia) è stato uno degli autori più prolifici e allo stesso tempo più noti ad intervenire sui temi della modernità in questi ultimi decenni (‘liquida’ è l’aggettivazione con la quale ha caratterizzato il dibattito). A lui devo tra le altre cose una metafora che utilizzo spesso nei miei interventi: quella della distinzione tra missile balistico e missile ‘intelligente’, metafora che apre a suggestioni molto feconde, sia che si parli di competenze, di formazione, di orientamento, che di strategia d’impresa. Riflettendo su istruzione e formazione (oggi che esse sembrano tornare al centro del dibattito sullo sviluppo economico-sociale), mi è tornato alla mente un suo contributo di diversi anni or sono (venti, per la precisione), che considero ancora di grande attualità, e di un interesse straordinario. Ne riporto di seguito alcuni passaggi particolarmente significativi e ‘risonanti’.
Coloro che analizzano i servizi per l'impiego nei diversi paesi dell'Europa e del più ampio contesto internazionale non possono che essere colpiti dalle differenze che si possono osservare tra i sistemi e i dispositivi di ciascuno di essi.
I SERVIZI PER L’IMPIEGO NEL TEMPO DELLE TRANSIZIONI
Ponendomi, come insieme ad A. Sartori abbiamo programmaticamente deciso quando abbiamo scelto il titolo del nostro volume sulle migliori pratiche internazionali relative ai servizi per l’impiego, nella prospettiva del ‘fare’, e cercando allo stesso tempo di mantenermi ancorato alla metafora del viaggio in mare, ho pensato che potesse essere particolarmente meaningful, in conclusione della nostra ricognizione a livello internazionale, fare mia l’esortazione (‘navigare necesse est’) che, secondo la ricostruzione di Plutarco, Pompeo Magno indirizzò ai suoi marinai, che manifestavano resistenza ad imbarcarsi per Roma, considerate le cattive condizioni del tempo. IL CORAGGIO DI CREDERCI. LA VALUTAZIONE DEI SERVIZI PER IL LAVORO E IL DILEMMA DELLA LEADERSHIP11/11/2020
‘In direzione ostinata e contraria’ Con buona pace dei tanti che la pensano diversamente (non di rado, viene da dire ascoltandoli, senza conoscerne adeguatamente né i contenuti, nè le esperienze sul campo) ritengo non da oggi che il sistema delle politiche attive per il lavoro e dei servizi per l’impiego costituisca una delle architravi essenziali di un sistema (economico, sociale e produttivo) che sia allo stesso tempo efficiente, efficace ed inclusivo; oppure, cambiando metafora e ponendosi da un punto di vista meno gerarchico-strutturale, che costituisca uno degli hub essenziali di una rete di risorse per lo sviluppo. Per questo motivo, dopo avere pubblicato numerosi volumi, articoli e saggi sui temi oggetto della mia esperienza (di ricerca, formazione e consulenza) in questo ambito, ho deciso di dare maggiore continuità a questo mio impegno, e di cercare di favorire una maggiore visibilità di questo tema, che vada oltre i limiti dello scandalismo cui siamo ormai purtroppo avvezzi (anche in forza di situazioni che, qualche volta, effettivamente 'scandalose' lo sono, e come tali vanno riconosciute, senza timore). Sembra quindi trattarsi, ancora una volta, di andare ‘in direzione ostinata e contraria’, secondo la suggestiva espressione di Fabrizio De André: ma, almeno da un certo punto in avanti della propria vita, ciascuno di noi è chiamato ad onorare la propria storia, e quanto da essa ha appreso e ancora apprende. Su molti dei temi di cui mi occupo, e ai quali sono particolarmente legato, questo blog costituisce per me allo stesso tempo il luogo e il mezzo per perseguire questo obiettivo, per rispondere a questa esigenza, per cercare di soddisfare questo desiderio. Per questo, da oggi l’ambito delle politiche del lavoro e dei servizi per l’impiego costituirà, con continuità, uno spazio specifico di riflessione e approfondimento. Carlo Donolo, 1997 - Feltrnelli L’INTELLIGENZA DELLE ISTITUZIONI: TRA POSSIBILITÀ E NECESSITÀ
Il volume di Carlo Donolo è stato pubblicato oltre vent’anni fa, eppure è di un’attualità straordinaria. Per capirlo e ‘sentirlo’, basta leggere le parole accorate e appassionate (accorate perché appassionate) dell’introduzione, ed ascoltare la ‘radicalità’ della critica che esse esprimono nei confronti della politica, della dirigenza pubblica, della accademia, degli intellettuali, del mondo della informazione e della comunicazione. La prematura scomparsa di Ezio Bosso ha, comprensibilmente, contribuito alla speculare comparsa sui social e sul web di numerosi filmati, interviste, riprese, ricordi di questo personaggio straordinario.
Ho scritto le considerazioni che leggerete di seguito molto tempo fa, e le riscriverei oggi tali e quali.
Costituiscono il breve contributo che la fondatrice, e allora responsabile, di una struttura nata per aiutare i giovani a costituire imprese (Giovane Impresa) mi propose di scrivere per il volume, da lei curato, destinato a ricostruire e a ‘comunicare’ il senso di quella impresa (quella di aiutare gli altri a fare impresa), proprio nel momento in cui l’istituzione che l’aveva promossa aveva deciso di porre termine a quella esperienza ormai pluriennale. Oggi che il tema dei giovani e quello della creazione di impresa costituiscono di nuovo (ma è mai accaduto diversamente, a ben vedere?) una priorità dell’agenda politico-istituzionale ed economico-sociale, ho ritenuto interessante e utile recuperare quel contributo. E dopo averlo fatto, ho pensato che si tratti di considerazioni particolarmente appropriate alla mission che ho assegnato alla sezione ‘Ritorno al futuro’ di questo blog, destinata ad ospitare (come recita la specifica che accompagna il titolo) ‘pensieri, proposte e progetti elaborati nel corso del tempo, e che possono costituire una risorsa per affrontare il futuro’. Ecco dunque il testo, perché anche voi lo possiate valutare Ritengo opportuno e corretto premettere, per scrupolo, che il video di cui state per prendere visione contiene anche alcune espressioni di una certa volgarità, per quanto da tempo ormai di uso corrente anche sui mezzi di comunicazione di massa.
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PIER GIOVANNI BRESCIANIPsicologo, Fondatore di Studio Méta & associati, Professore a contratto presso Università di Urbino |