Servizi per l'impiego: modelli organizzativi
Quaderni Spinn
Pier Giovanni Bresciani, curatore di questo volume, si pone una serie di quesiti.
Che cosa significa "definire la strategia" e "progettare l'organizzazione" di un Centro per l'impiego (CPI)? Perché è importante occuparsene? Come occorre procedere per farlo? A quali criteri ci si dovrebbe ispirare? Quali metodi e strumenti sono utilizzabili da un responsabile di CPI che intenda occuparsene? Quali tipi di soluzioni "standard" (o "modelli") sono eventualmente disponibili al riguardo? Che ruolo può svolgere, concretamente, un responsabile nel definire la strategia e nel progettare l'organizzazione del proprio CPI? Quali sono i margini di autonomia e discrezionalità che può effettivamente esercitare al riguardo? Quali sono le "qualità" che servono per farlo? E una volta fatto, tutto questo serve davvero a migliorare la performance del CPI? Questi interrogativi risultano particolarmente cruciali in questa fase di evoluzione del sistema dei servizi nel nostro Paese, nella quale lo "shock" del passaggio dal Ministero alle Regioni e alle Province, con la sua rincorsa delle emergenze e la necessità di tutti i soggetti coinvolti di capire "cosa è effettivamente successo" e "che cosa sta per succedere" sta lentamente lasciando luogo, anche grazie all'utilizzo delle risorse UE dell'Asse A1 del nuovo FSE, ad un atteggiamento maggiormente articolato, orientato alla programmazione (dei servizi, delle azioni, delle risorse) in grado di assumere la questione della strategia e dell'organizzazione del CPI non come una sorta di "lusso" inessenziale da rinviare a tempi migliori (perché oggi ci sarebbero "ben altre cose più urgenti e vitali di cui occuparsi"), ma piuttosto, ormai, come un fattore cruciale, ineludibile proprio per migliorare la performance dei CPI (la gamma dei servizi che essi sono in grado di erogare, l'efficacia dell'erogazione, l'efficienza operativa). L'organizzazione del CPI (e a monte, la definizione della strategia alla quale essa dovrebbe essere funzionale) costituisce quindi oggi nel sistema dei SPI un autentico "collo di bottiglia" per lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi "oltre l'emergenza": per questo stesso motivo, essa costituisce nello stesso tempo una risorsa-chiave che può essere utilizzata per il miglioramento della performance della struttura, e del suo impatto sulla situazione locale (sviluppo economico, mercato del lavoro). |