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È come il tepore di qualcosa che dovrai dire,
e ti scalda, e ti accompagna, e ti fa vivere
​​
Cesare Pavese
Nel corso della mia esperienza ho scritto una grande quantità di articoli e saggi, ho tenuto centinaia di seminari e conferenze, ho pubblicato diversi volumi sui temi oggetto della mia attività di ricerca, docenza universitaria e consulenza per le persone e per le organizzazioni.
Di seguito è possibile accedere a una sintetica descrizione dei volumi più recenti.
SERVIZI PER L'IMPIEGO E POLITICHE PER IL LAVORO
LE BUONE PRATICHE LOCALI, RISORSA PER IL NUOVO SISTEMA NAZIONALE
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PIER GIOVANNI BRESCIANI e PIER ANTONIO VARESI, 2017 - FRANCO ANGELI
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Il volume intende dare conto di alcune esperienze positive di servizi per l'impiego e politiche attive del lavoro realizzate nel nostro Paese dalle istituzioni regionali e locali nell'arco dei circa 20 anni trascorsi dal decentramento di poteri disciplinato dal d. lgs. n. 469/1997. Senza sottacere i limiti del modello istituzionale ed organizzativo allora introdotto (che viene definito nel testo "provincializzazione scoordinata") si è ritenuto utile evidenziarne un aspetto comunque positivo: quello dell'apprendimento che la sua applicazione ha generato (su cosa significa politica del lavoro; su cosa sono i servizi per l'impiego; su quante e quali sono le metodologie per erogarli; su quali competenze e professionalità siano necessarie) da parte dei responsabili politici e delle parti sociali, dei dirigenti delle amministrazioni locali, dei responsabili e operatori dei centri per l'impiego, nonché dei diversi soggetti accreditati impegnati nella erogazione dei servizi. Il libro mostra come il learning by doing al quale la sorprendente mancanza di indicazioni da parte dell'amministrazione centrale ha costretto i diversi soggetti (come se il cambiamento dovesse 'farsi da sé', per il semplice fatto di essere stato normato) ha mobilitato energie, motivazioni, passione, intelligenza, e ha contribuito a costruire esperienze e competenze che oggi rappresentano una storia e un capitale spendibile nella fase di avvio del nuovo 'sistema nazionale di servizi e politiche attive del lavoro'. 
INNOVARE I SERVIZI PER IL LAVORO: TRA IL DIRE E IL MARE…
APPRENDERE DALLE MIGLIORI PRATICHE INTERNAZIONALI
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PIER GIOVANNI BRESCIANI e Alessandra Sartori, 2015 - FRANCO ANGELI
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La crisi che tuttora attraversa l’Europa pone i diversi Paesi e i loro sistemi di servizi per il lavoro di fronte a sfide inedite. Anche in ragione di ciò, in questi anni molti Paesi europei hanno affrontato processi di trasformazione decisivi in questo ambito. Gli assi della trasformazione hanno riguardato la mission del sistema dei servizi per il lavoro e la gamma degli utenti-target, la architettura istituzionale e la governance, il rapporto tra job centre pubblici e agenzie private, i modelli di business, il portafoglio dei servizi, l’organizzazione delle strutture e il ruolo degli operatori, le metodologie di ‘profilazione’ dei destinatari, il processo di accompagnamento degli utenti e le regole di ingaggio, il rapporto con le imprese, l’utilizzo delle nuove tecnologie.
Si tratta di temi cruciali anche per la nuova riforma dei servizi per il lavoro in atto nel nostro Paese. Per questo, imparare dalle migliori pratiche costituisce allo stesso tempo un principio etico, una esigenza strategica e un obiettivo concreto per tutti coloro che sono impegnati, ai diversi livelli e con ruoli diversi, nel processo di innovazione.
Il volume presenta i risultati di una ricognizione ampia e documentata (e allo stesso tempo puntuale e sintetica) su questi temi, in ambito europeo e internazionale.  E dal momento che dall’esperienza di questi anni abbiamo imparato che ‘tra il dire e il mare… c’è di mezzo il fare’ il volume si propone di integrare prospettiva politico-istituzionale e approccio giuslavoristico, prospettiva organizzativo-manageriale e approccio professionale.
‘Risorse umane’ nell’organizzazione
Giovani e donne nelle Banche di Credito Cooperativo

PIER GIOVANNI BRESCIANI, 2014 - FRANCO ANGELI
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Il termine ‘risorsa’ deriva dal francese ‘ressortir’, che deriva a sua volta dal latino antico ‘re-ex-sortire’ che vuol dire ‘trarre fuori dai problemi’. Etimologicamente, il termine non allude quindi a qualche tipo di ‘strumentalità’ delle persone, ma, piuttosto, al fatto che le persone possono ‘trarre fuori dai problemi’ le organizzazioni, di cui rappresentano l’ultima chance.
People first, centralità delle risorse umane, valorizzazione del capitale umano: sono soltanto alcune delle locuzioni con le quali nel dibattito corrente si è, negli ultimi anni, manifestata (con un’enfasi stridente con la realtà) la tendenza a definire visioni e orientamenti manageriali che dichiarano di individuare nelle persone l’asset fondamentale, oggetto di una cura particolare.
La Federazione Regionale delle Banche di Credito Cooperativo dell’Emilia-Romagna non si è accontentata di enunciare ‘buoni propositi’ al riguardo: e ha voluto verificare con una ricerca ‘sul campo’ se e in che misura si possa affermare che nella propria pratica di gestione si esprime effettivamente almeno in parte (nei confronti dei giovani e delle donne) quella ‘differenza’ che una efficace campagna di comunicazione ha contribuito ad associare al suo nome. Si è trattato di una scelta coraggiosa, il cui risultato non era scontato.
Ne sono emerse indicazioni preziose, per il management e per la consulenza: in direzione di un cambiamento di cui si avverte una necessità vitale, per il quale non resta molto tempo.
Capire la competenza
teorie, metodi, esperienze dall'analisi alla certificazione

Pier Giovanni Bresciani, 2012 - Franco Angeli
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Il tema delle competenze è da tempo al centro del dibattito scientifico, istituzionale e professionale in Italia e in Europa. 
Sono stati elaborati e sperimentati sistemi, dispositivi e metodologie finalizzati ad analizzare, descrivere, formare, sviluppare, valutare, riconoscere e certificare le competenze. A un consenso sostanzialmente generalizzato sull’importanza di assumere il costrutto di competenza quale riferimento fondamentale, continua però, paradossalmente, a fare riscontro un dibattito ancora molto acceso sui suoi stessi 'fondamenti'. 
Nonostante questo, le competenze costituiscono in modo sempre più diffuso la base dei sistemi di programmazione dell’offerta formativa nella scuola, nella formazione professionale nella università; della gestione delle risorse umane nelle imprese; delle pratiche di orientamento e di incontro tra domanda e offerta di lavoro. 
Il volume raccoglie e organizza in sezioni tematiche i contributi pubblicati nella rubrica 'Competenze e formazione' (diretta dall’autore sulla rivista 'Professionalità'), che rispondono allo stesso tempo ad esigenze di approfondimento tecnico-scientifico, di intervento professionale e di policy-making istituzionale.
BIOGRAFIE IN TRANSIZIONE
I progetti LAVORATIVI NELL'EPOCA DELLA FLESSIBILITÀ
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Pier Giovanni Bresciani e Maura Franchi, 2006 - Franco Angeli 
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L'ingresso nel lavoro si accompagna oggi ad un diffuso senso di incertezza, tuttavia esso mantiene per i giovani una cruciale rilevanza esistenziale e resta il principio organizzativo attorno a cui ruotano i progetti biografici.
L'ipotesi di fondo che sostiene la riflessione collettiva presentata nel volume è che la transizione lavorativa non sia da considerare soltanto una patologia prodotta dalla flessibilità oppure un passaggio, più o meno prolungato, verso la vita adulta, ma piuttosto una condizione 'stabile' con cui si confrontano gli individui in questa fase della modernità. Ciò implica un cambiamento radicale della prospettiva con cui è stato tradizionalmente analizzato il passaggio dall'istruzione al mercato del lavoro e richiede l'assunzione di un paradigma di carattere processuale che evidenzia come la transizione si realizzi attraverso una serie di eventi, in cui aspettative, vincoli e opportunità danno luogo a scelte dinamiche e interdipendenti, mutevoli e aperte ad esiti non scontati.
L'adozione di un approccio processuale induce a considerare che gli esiti occupazionali siano influenzati da ciò che avviene durante il percorso e non solo da variabili ascrittive o di contesto. 

Le conseguenze di tale impostazione sono di assoluto rilievo per coloro che hanno il compito di ripensare, sul piano delle politiche del lavoro e della formazione, modalità di intervento efficaci e adeguate alla nuova fase.
PERSONALIZZARE E INDIVIDUALIZZARE
Strumenti di Lavoro per la formazione
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Pier Giovanni Bresciani e daniele Callini, 2004 - Franco Angeli
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A partire da una riflessione sui paradigmi che fondano le opzioni della personalizzazione e della individualizzazione, il volume presenta una rassegna delle diverse modalità con le quali tali opzioni possono essere praticate nelle principali filiere del sistema di formazione professionale: la formazione iniziale, l'apprendistato, i tirocini, la formazione tecnica superiore, la formazione continua, la formazione dei disabili, i percorsi integrati nei nuovi servizi per l'impiego.
Ponendosi intenzionalmente in una prospettiva di concreto supporto per coloro che sono impegnati nella progettazione e realizzazione di percorsi formativi ispirati a principi di personalizzazione e individualizzazione, il volume contiene una serie di schede di approfondimento: bilancio di competenze, assessment, contratto formativo, portfolio e libretto, stage, autoistruzione, moduli formativi e unità capitalizzabili, project work, ricerca-formazione, action learning, mentoring, coaching.
SERVIZI PER L'IMPIEGO
MODELLI ORGANIZZATIVI
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a cura di Pier Giovanni Bresciani, 2003 - Quaderni SPINN
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Che cosa significa 'definire la strategia' e 'progettare l'organizzazione' di un Centro per l'impiego (CPI)? Perché è importante occuparsene? Come occorre procedere per farlo? A quali criteri ci si dovrebbe ispirare? Quali metodi e strumenti sono utilizzabili da un responsabile di CPI che intenda occuparsene? Quali tipi di soluzioni 'standard' (o 'modelli') sono eventualmente disponibili al riguardo? Che ruolo può svolgere, concretamente, un responsabile nel definire la strategia e nel progettare l'organizzazione del proprio CPI? Quali sono i margini di autonomia e discrezionalità che può effettivamente esercitare al riguardo? Quali sono le "qualità" che servono per farlo? E una volta fatto, tutto questo serve davvero a migliorare la performance del CPI? 
L'organizzazione del CPI (e a monte, la definizione della strategia alla quale essa dovrebbe essere funzionale) costituisce oggi nel sistema dei SPI un autentico 'collo di bottiglia' per lo sviluppo quantitativo e qualitativo dei servizi 'oltre l'emergenza': per questo stesso motivo, essa costituisce nello stesso tempo una risorsa-chiave che può essere utilizzata per il miglioramento della performance della struttura, e del suo impatto sulla situazione locale (sviluppo socio-economico, mercato del lavoro).
Glossario Minimo
psicologia del lavoro
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Pier Giovanni Bresciani e Alessia Rossi,1998 - SINTONIA
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Questo glossario nasce nell’ambito di un corso di perfezionamento per laureati in 'Organizzazione, gestione e sviluppo delle risorse umane', e si riferisce in particolare ai contenuti del modulo 'Psicologia del lavoro e comportamento organizzativo'.
Nel campo 'perimetrato' dal titolo del modulo (e dell’intero corso) si avverte ormai da tempo la esigenza più precisa definizione della terminologia utilizzata, e di una comparazione degli usi che nel dibattito tecnico-specialistico e nelle pratiche aziendali viene fatto di termini simili cui viene assegnato un significato diverso, e di termini diversi cui viene assegnato un significato simile.
Il glossario nasce quindi con l’intento di fornire uno strumento di riflessione e di lavoro che possa facilitare l’ingresso nel territorio del modulo e del corso, nella 'babele' dei discorsi, dei modelli e dei concetti presenti sul campo.
In premessa, vale la pena di sottolineare che, sia per motivi di impostazione del volume che di dimensione quantitativa, si è operata la scelta di centrare l’attenzione su alcuni termini-chiave relativi ad approcci (es. le competenze trasversali), modelli (es. le competenze di successo), metodologie di intervento (es. il bilancio di competenze e l’assessment) o concetti (es. competenza, abilità, interesse, personalità, etc.), e di non comprendere invece nel glossario termini riferiti a strumenti operativi (es. la matrice job-skill, il critical incident, la behavioural event interview).
Come si potrà osservare, il glossario si ispira per molti termini al criterio della 'relativizzazione': cerca di operare una sintetica ricognizione degli usi dei termini presentati, e di renderne ragione, indipendentemente dalla adesione degli autori a questa o a quella impostazione o accezione presentata; l’intento principale è stato infatti quello di 'rendere comprensibili' e nei limiti del possibile 'confrontabili' modelli e concetti diffusi nelle pratiche di intervento.     ​
IL MANAGEMENT DEI SERVIZI
Pier Giovanni Bresciani, 1998 - SINTONIA
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Il testo 'Il management dei servizi' è stato realizzato nell’ambito del modulo 'Psicologia del lavoro e comportamento organizzativo' del corso di perfezionamento universitario in 'Gestione, sviluppo e organizzazione delle risorse umane: un nuovo paradigma per la direzione del personale nell’impresa'. Il testo contiene una sintetica ricognizione dei contributi dei principali autori che hanno trattato il tema del management dei servizi nella pubblicifiva internazionale (Normann, Gronroos, Albrecht, Eglier & Langeard, Parasuraman, Berry, Lovelock, etc.)
Il materiale costituisce uno strumento di orientamento all'interno di un territorio particolarmente ampio, e uno stimolo all'approfondimento dei diversi temi che ad esso rimandano.
COMPETENZE E COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO
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Pier Giovanni Bresciani, 1997 - SINTONIA
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Il testo costituisce un work in progress rispetto alla più ampia trattazione del tema della competenza professionale e del suo rapporto con il comportamento organizzativo, che quasi 10 anni dopo confluirà nel volume 'Capire la Competenza: Teorie, metodi, esperienze dall'analisi alla certificazione'
Con questo testo, ci si addentra in un territorio complesso e nello stesso tempo non facile da decifrare: infatti il territorio perimetrato da parole-chiave quali 'comportamento organizzativo', 'competenza professionale', 'performance', risulta particolarmente accidentato, pieno com'è di sentieri che si assomigliano, ma a cui vengono attribuiti nomi diversi, di strade diverse a cui viene attribuito un nome simile, e popolato da molti predicatori (consulenti, accademici, formatori) convinti di avere finalmente trovato la 'via giusta', il sentiero migliore degli altri, e che alzano la voce e/o sventolano articoli e/o libri per convincere gli abitanti del luogo (e magari anche altri predicatori) ad abbracciare la loro visione (il loro approccio; il loro modello; la loro metodologia) e a diventare loro seguaci.
L’idea di fondo è che al termine di questa rassegna (che non pretende certo essere esaustiva) il lettore abbia qualche strumento in più per valutare comparativamente alcuni dei principali modelli disponibili e per affrontare la pratica operativa; e l’auspicio è che possa restargli sufficiente curiosità intellettuale e professionale per approfondire personalmente gli aspetti di questo tema più interessanti o cruciali per lui, e per verificare, alla luce della propria esperienza, le considerazioni contenute in questo volume, che si propongono come l’avvio di una riflessione sistematica.
L'apprendistato come chance
Analisi di un intervento e proposte operative per la formazione
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Pier Giovanni Bresciani e Giovanni Ghiotto, 1992 - Franco Angeli
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Il volume contiene una descrizione puntuale dei diversi aspetti del progetto per la formazione professionale degli apprendisti realizzato dall'Agenzia del lavoro della Valle d'Aosta, con la consulenza e l'assistenza tecnica di Studio Méta & associati.
La descrizione è preceduta da un'analisi critica di altri interventi formativi dello stesso tipo e dal confronto con due esperienze di particolare interesse realizzate a Trento e a Bolzano. 

L'intervento descritto, in particolare se adeguatamente contestualizzato nel tempo, presenta caratteristiche di grande originalità nell'allora limitato panorama delle esperienze formative rivolte ad un'utenza di apprendisti. ​
Il volume contiene anche una descrizione delle attività di reclutamento, selezione, formazione in ingresso, accompagnamento e supervisione rivolto ai 15 progettisti-formatori alla cui competenza e al cui impegno si deve una delle ragioni fondamentali del successo di questo progetto.
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PIER GIOVANNI
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